Capitolo 4
La distruzione del campo da tennis
Storie da non dimenticare
La distruzione del campo da tennis
Intanto Hemitar era stato messo in una vasca piena di squali come punizione per aver tentato di scappare.
Contemporaneamente Bob era uscito dalla grotta e aveva deciso di indossare una muta, che sperava di trovare nell’ufficio della polizia, per andare sott’acqua a recuperare la sua bici.
Bob furtivamente si introdusse nell’ufficio di polizia ma non si accorse che le guardie lo avevano visto e lo stavano rincorrendo. Raggiunse una stanza dove c’era un freezer pieno di ghiaccio. Quando vide le guardie incominciò a tirar loro una miriade di palle di neve fino a stenderli tutti per terra. Allora esclamò trionfante:» Lo sapevate che sono stato per tre anni di seguito campione della gara mondiale di palle di neve.»
Dopo aver sconfitto le guardie, Bob prese la tuta subacquea che trovò nella stanza dopo.
Stava per immergersi nel lago, quando sentì le grida di Edmond e decise di usare la tuta per salvarlo. La prese e si stava dirigendo al mare, quando tutte le macchine della polizia, con a capo quella del generale, lo iniziarono ad inseguire. Quindi Bob scappò e si immerse nel mare. Tutte le macchine della polizia si fermarono, tranne una. Era quella del generale, che si buttò in mare con l’auto per prendere il nostro amico, ma essa si riempì d’acqua istantaneamente ed egli incominciò ad urlare. La macchina, però, era così veloce che Bob si incastro in un bullone dell’auto, si mise ad urlare come il precedente, ed insieme spuntarono nella prigione distruggendo un muro e tutte le tubature con cui la prigione, sotto pressione, esplose. Per fortuna che Edmond era caduto nell’ auto poco prima che la prigione esplodesse, e la macchina girò subito in cerca della terra ferma.
Arrivarono alla spiaggia mentre Bob raccontava a Edmond le cose che erano successe quando lui erano in prigione. Il generale si stese sulla soffice superfice della spiaggia e disse:» Ho capito perché hai fatto evadere il tuo amico, perché non era colpevole, ma io sono troppo vecchio e non posso fare niente per fermare le guardie. Io resterò qua per un po’. Su, forza andate, non vorrete mica che le guardie vi prendano?». Così i due se ne andarono e arrivati nella giungla, vicino alle sabbie mobili, si formò una lieve brezza, che diventò più forte, sempre più forte, fino a trasformarsi in una tempesta. I due cercarono di scappare, ma il vento era troppo forte, e li portò via.
Precipitarono nel lago in tempesta e videro la zattera con a bordo Andrew, Delta, Gamma e Sam. Edmond e Bob caddero sulla zattera e la tempesta si calmò. Arrivarono dall’altra parte del lago, quella vicino al deserto. Dyurick disse:» Io, Delta e Gamma andremo da quella parte: ci siamo stufati di stare con i nostri nemici. Così il gruppo si divise in due parti. Crans e la sua parte trovò un cammello e ci salì. Ma delle tigri si erano accorte della loro presenza e inseguirono il cammello. Hemitar e la sua parte diede una sberla sul didietro del cammello che partì velocissimo. Arrivarono in città e fecero chiudere tutte le strade per non far entrare le tigri, ma volando, sopra dei falchi, arrivarono Andrew, Delta e Gamma. Quando atterrarono però, una navicella si posò sopra il cinema. Da lì uscii un mostro, che dise:» Caro Dyurick, cari amici di Andrew, perché non andate con me a distruggere il mondo?».
Dyurick disse:» No, questo è il nostro mondo, io non sarò più cattivo con lui!». Il mostro, di nome Moranrakresh, rispose:» Allora io farò eruttare il mio vulcano artificiale che c’è sulla catena montuosa e il tuo campo da tennis esploderà!». Allora Andrew acconsentì, ma quando stavano per partire sull’astronave, Moranrakresh clicco un pulsante che fece eruttare il vulcano che distrusse il campo da tennis. Dyurick disse:» E la promessa?!». E il mostro rispose:» Non bisogna mai fidarsi delle promesse di Moranrakresh». Così l’astronave scappò con a bordo Andrew, Delta e Gamma. Intanto la lava stava per distruggere anche la città, ma Hemitar disse ai cittadini:» Prendete tutti i frigoriferi che avete e metteteli davanti alla lava!». I cittadini fecero quello che Edmond aveva detto, la lava si congelò e vissero per sempre felici e contenti
Intanto nella minuscola base del mostro, i suoi nuovi servitori stavano elaborando un piano per distruggere il mondo, quando entrò Alfa. Egli disse:» Mi sono salvato perché la tempesta mi ha tirato fuori dalle sabbie mobili!. Ed ora creerò un mio gruppo di distruttori di mondo!». Gamma disse:» io verrò.». E così Moranrakresh ebbe un servitore in meno.
Illustrazioni e testo di Matteo Raineri.
Revisione del testo di Mario Bambara e Martina Siliprandi.
Supporto di Gabriele Raineri.
Copiright di Matteo Raineri